VALUTAZIONE E TERAPIE DSA A MILANO
La Dott.ssa Chiara Segale fa parte dell’equipe 58, accreditata con l’ASL di Milano, in cui stimati professionisti del settore medico offrono congiuntamente i propri servizi in sinergia per amplificare l’efficacia della terapia.
I dottori che fanno parte del gruppo sono:
- Dott.ssa Segale Chiara Responsabile dell’Equipe Psicologo e Psicoterapeuta
- Dott.ssa Lucia Giglio Psicologo e Psicoterapeuta
- Dott.ssa Emanuela Muollo Logopedista
- Dott.ssa Roberta Cesari Logopedista
- Dott.ssa Maria Camilla Caterini Logopedista
- Dott.ssa Caterina Clerici Neuropsichiatra Infantile
- Dott Franco Truzzi Neuropsichiatra Infantile
- Dott.ssa Lorella Missaglia Neuropsichiatra Infantile
- Dott.ssa Rossella Sada Neuropsichiatra Infantile
- Dott.ssa Gabriella Brasca Neuropsichiatra Infantile
Vengono trattati disturbi specifici dell’apprendimento, con tecniche di riabilitazione e logopedia mirate a sostenere emotivamente affinché la sicurezza interna del bambino non sia compromessa e trattamenti logopedici per favorire i processi compensativi
La nostra filosofia di lavoro:
“La cosa importante non è tanto che
ad ogni bambino debba essere
insegnato, quanto che ad ogni
bambino debba essere dato il
desiderio di imparare”
J. Lubbock
DSA: cosa sono e come riconoscerli
DISLESSIA
È caratterizzata dalla difficoltà a effettuare una lettura accurata e/o fluente e da scarse abilità nella scrittura (ortografia).
Queste difficoltà derivano tipicamente da un deficit nella componente fonologica del linguaggio, che è spesso inatteso in rapporto alle altre abilità cognitive e alla garanzia di un’adeguata istruzione scolastica. Un bambino o ragazzo dislessico può leggere e scrivere, ma non può farlo in maniera automatica come gli altri.
Leggere e scrivere gli costa molta più fatica e impegno, quindi si stanca rapidamente, commette errori, rimane indietro con i programmi.
Il bambino spesso compie nella lettura e nella scrittura errori caratteristici come l’inversione di lettere e di numeri (es. 21 – 12) o la sostituzione di lettere (m/n; v/f; b/d, a/e), a volte non riesce ad imparare alcune informazioni in sequenza come le lettere dell’alfabeto, i giorni della settimana, i mesi dell’anno.
Può fare confusione per quanto riguarda i rapporti spaziali e temporali (es. destra – sinistra), può avere difficoltà nell’esposizione orale di contenuti complessi (in particolare nelle interrogazioni).
In alcuni casi sono presenti anche difficoltà in abilità motorie fini (ad esempio allacciarsi le scarpe), nella capacità di attenzione e di concentrazione. In alcuni casi il bambino può avere problemi psicologici, ma questo è solo una conseguenza, non la causa della dislessia, si riscontrano in alcuni casi una minor sicurezza nelle proprie capacità e un pattern di sintomi somatici si possono associare in conseguenza allo sforzo attentivo e all’ansia da prestazione accumulata
DISCALCULIA
La discalculia evolutiva può essere definita come un disturbo delle abilità numeriche e aritmentiche.
Si manifesta nel riconoscimento e nella denominazione dei simboli numerici, nella scrittura dei numeri, nell’associazione del simbolo numerico alla quantità corrispondente, nella numerazione in ordine crescente e decrescente, nella risoluzione di situazioni problematiche.
Spesso alla base ci sono difficoltà di orientamento spaziale e di organizzazione sequenziale che si evidenziano sia nella lettura che nella scrittura dei numeri ( il numero 9 viene confuso con il 6; il numero 21 con il 12; il 3 viene scritto al contrario così come altri numeri…).
Di solito è presente la capacità di numerare in senso progressivo, cioè di procedere da zero in poi (1-2-3-4-5…), ma non quella di numerare in senso regressivo, partendo cioè da una determinata cifra e andando indietro ( 6-5-4-3-2-1-0).
Un altro ostacolo che crea al soggetto situazioni di disagio è la difficoltà a memorizzare la tavola pitagorica con conseguente impossibilità ad eseguire correttamente moltiplicazioni e divisioni.
DISORTOGRAFISMO
La disortografia è un disturbo specifico dell’apprendimento che interessa la scrittura, non correlato a deficit sensoriali, motori o neurologici.
Chi soffre di disortografia non rispetta le regole di trasformazione del linguaggio parlato in linguaggio scritto, non è in grado di tradurre correttamente i suoni che compongono le parole in simboli grafici.
I sintomi della disortografia possono essere omissioni di grafemi o parti di parola (es. pote per ponte o camica per camicia), sostituzioni di grafemi (es. vaccia per faccia; parde per parte), inversioni di grafemi (es. il per li; spicologia per psicologia).
La disortografia può derivare da una difficoltà di linguaggio, da scarse capacità di percezione visiva e uditiva, da un’organizzazione spazio-temporale non ancora sufficientemente acquisita, da un processo lento nella simbolizzazione grafica.
La disortografia può associarsi a difficoltà di linguaggio, scarse capacità di percezione e discriminazione visiva e uditiva, organizzazione e integrazione spazio-temporale non ancora acquisita, processo lento nella simbolizzazione grafica, dominanza laterale non adeguatamente acquisita.
DISGRAFISMO
Si tratta di una difficoltà della scrittura, in particolare nella riproduzione di segni alfabetici e numerici. Viene individuato solitamente dagli insegnanti in quanto si manifesta con scarsa leggibilità della scrittura, lentezza e stentatezza, disorganizzazione delle forme e degli spazi grafici, scarso controllo del gesto, confusione e disarmonia, rigidità ed eccessiva accuratezza, difficoltà nell’atto scrittorio in presenza di crampi o dolori muscolari.
La disgrafia tende a peggiorare nel tempo se non viene individuata e incide negativamente sul rendimento scolastico, portando il bambino che ne è affetto tende a scoraggiarsi e demotivarsi. La mano dei bambini disgrafici scorre con fatica sul piano di scrittura e l’impugnatura della penna è spesso scorretta, spesso il bambino non rispetta i margini del foglio e lascia spazi irregolari tra i grafemi e tra le parole.
La pressione della mano sul foglio non è adeguatamente regolata: a volte è troppo forte e il segno lascia un’impronta marcata anche nelle pagine seguenti del quaderno, talvolta è troppo debole.
Il tono muscolare è spesso irrigidito o, al contrario eccessivamente rilasciato.
Il bambino disgrafico presenta difficoltà notevoli anche nella copia e nella produzione autonoma di figure geometriche e spesso il livello di disegno è inadeguato all’età.
Nella copia delle immagini i particolari sono quasi assenti. La copia di parole e di frasi è scorretta e copiare dalla lavagna è ancora più difficile, in quanto il bambino deve portare avanti più compiti contemporaneamente: distinzione della parola dallo sfondo, spostamento dello sguardo dalla lavagna al foglio, riproduzione dei grafemi.
Spesso i bambini disgrafici faticano a capire la propria scrittura, per questo difficilmente individuano gli errori anche in un secondo momento di verifica. La disgrafia è infatti definita una anomalia del movimento corsivo e della condotta del tratto che si traduce in difficoltà di coordinamento, irregolarità delle spaziature, malformazioni e discordanze di ogni tipo associate ad un tratto di pessima qualità
Attività
L’équipe si occupa delle seguenti aree:
- Valutazione cognitiva.
- Funzionamento psicoemotivo.
- Diagnosi DSA e compilazione della certificazione valida ai fini scolastici.
- Trattamenti logopedici riabilitativi.
- Screening scolastici.
- Colloqui con le agenzie scolastiche.
- Promozione di risorse contestuali e motivazionali per favorire l’adattamento del bambino con DSA.
- Coinvolgimento di genitori e insegnanti nel progetto terapeutico: Parent e Teacher training.